Vivere con lo sport e sostenibilità

E’un dato di fatto ormai noto e ampiamente diffuso: la vita moderna e’ incredibilmente stressante.

Lavoro, impegni sociali e familiari, vita privata, tutto contribuisce a costruire una routine impegnativa e spesso difficile da gestire in maniera tranquilla e rilassata, anzi, sempre più persone si sentono sopraffatte dagli impegni e dai pensieri.

Il risultato è un sempre maggiore utilizzo e diffusione di centri benessere e SPA, dove e’ possibile trovare qualche ora di sollievo e rigenerarsi con trattamenti volti a rinvigorire il fisico e lo spirito.

Il paradiso del relax: i centri benessere e SPA

Una tecnologia sempre più all’avanguardia e uno studio approfondito e sempre più raffinato dell’estetica e delle sue applicazioni, fanno si che oggi i trattamenti disponibili presso i centri specializzati di bellezza e benessere siano davvero molti e di molte tipologie.

La tendenza moderna inoltre e’ quella di occuparsi a 360 gradi della persona, cooniugando il lato estetico con un benessere fisico ma anche – e soprattutto – mentale ed emotivo.

Ecco che allora fanno la loro comparsa trattamenti con olii essenziali e ingredienti naturali che lavorano il lato emotivo/ mentale oltre che l’aspetto fisico: rituali idratanti ma anche riequilibranti e rilassanti, massaggi drenanti e tonificanti realizzati in atmosfere rarefatte e profumate che lavorano sulla mente del cliente, andando a svolgere un’azione di profondo rilassamento.

Ulteriore tendenza e’ inoltre quella di sfruttare i benefici delle discipline orientali e utilizzarli nei trattamenti di bellezza più noti e comuni in Occidente: ecco che allora il massaggio con olii essenziali non va solo a drenare ma, seguendo i principi della riflessologia e dei centri energetici, risveglia funzioni fisiche mal funzionanti a causa dello stress e rivitalizza l’energia sopita del corpo.

Particolarmente utilizzate negli ultimi anni sono le “sale emozionali”: aree in cui l’alta temperatura e i profumi naturali vanno a purificare il corpo in profondità e a “pulire” la mente con fragranze dai grandi poteri rilassanti.

Anche i più noti trattamenti antiage, lifting e rassodanti hanno subito un notevole sviluppo e si avvalgono ora di componenti sempre più naturali e molto efficaci e vengono realizzati in ambienti che favoriscono un rilassamento globale della persona.

La SPA in casa

Non è necessario andare in un centro benessere per ritrovare bellezza e relax: anche la propria abitazione può diventare una SPA perfetta per ritagliarsi qualche ora di pace e benessere.

Un “semplice” bagno può diventare un vero e proprio rituale di bellezza se si crea l’ambiente giusto e si utilizzano i prodotti adeguati.

Olii essenziali diffusi nell’ambiente, candele profumate e rilassanti, prodotti specifici per idratare ed esfoliare e il bagno diventa un trattamento di bellezza rigenerante, con una sferzata di energia per la pelle che viene idratata, detossinata e rigenerata perfettamente.

E anche la mente ne può beneficiare, grazie ad un’atmosfera rilassata e profumata.

Altri semplici trattamenti da realizzare comodamente a casa propria sono un bagno di vapore e una maschera fai da te per il viso.

Il vapore pulisce in profondità la pelle e una maschera può portare immensi e svariati benefici, a seconda degli ingredienti che vengono utilizzati: idratante, esfoliante, detossinante, energizzante.

Senza contare che i tempi di posa diventano momenti di profondo relax, per il corpo e per la mente.

Altro trattamento casalingo assolutamente efficace e rinvigorente è un pediluvio, realizzato con sale grosso, bicarbonato ed olii essenziali.

I piedi sono una parte del corpo a cui spesso non viene dedicata la giusta attenzione e pure sono proprio loro che “ci portano in girò”: ecco che allora un pediluvio addolcito con ingredienti naturali ma efficaci può risultare di grande conforto oltre che estremamente benefico.

Le scelte sono davvero molte, per tutti i gusti e tutte le tasche. Basta solo individuare quella che meglio risponde alle nostre esigenze di tempo, corpo e spirito.

Dal 2013 l’American College of Sports Medicine (ACSM) lo ha elencato tra i migliori trend di fitness – ed e’ stato effettivamente il trend di fitness più importante nel 2018 -, le sue lezioni sono ormai un appuntamento fisso nelle palestre di tutto il mondo e la sua popolarità e’ in continua crescita.

Si parla di HIIT. Ma cos’è e in cosa consiste?

Acronimo di High Intensity Interval Training, l’HIIT e’ un metodo di allenamento che prevede la ripetizione di sessioni ad alta intensità seguite da intervalli di recupero, che hanno lo scopo di stimolare il metabolismo e di massimizzare l’apporto di ossigeno.

In parole povere, questo tipo di allenamento consiste nell’alternare brevi periodi di sforzo fisico molto (molto!) intenso, e a massima frequenza cardiaca, a periodi di recupero o riposo per riportare la frequenza cardiaca alla normalità.

Variante più intensa (come suggerisce il nome stesso) del più’ famoso Interval Training, l’HIIT alterna quindi un allenamento di tipo aerobico (che sfrutta prevalentemente grassi) ad uno di tipo anaerobico (che sfrutta principalmente carboidrati), mettendo così in attività tutti i sistemi energetici.

Il risultato è un notevole aumento della resistenza e un consumo di grasso corporeo maggiore rispetto a quello che produce il classico allenamento aerobico a bassa intensità. Piu forti, più resistenti, più magri!

Protocolli HIIT

L’HIIT si compone di diversi metodi di allenamento, o protocolli (o tabelle di allenamento, per utilizzare una terminologia più nota). E’ fondamentale individuare la formula che meglio risponde alle caratteristiche del singolo: peso, età e condizionamento fisico.

Ogni protocollo viene poi ulteriormente personalizzato ad hoc per il praticante.

Trattandosi di un allenamento ad altissimo impatto sul fisico, e’ infatti cruciale essere seguiti costantemente e da una mano esperta, non solo nel momento dell’attività ma prima (nella fase preparatoria) e dopo (a riposo).

I diversi protocolli differiscono nella durata dell’esercizio, nell’intensità, nei metodi di recupero (passivo o attivo) e nello strumento di allenamento utilizzato (corsa, corpo libero …).

Tra i vari metodi esistenti, vale la pena di menzionare il protocollo Tabata.
Variante estrema dell’HIIT, questo metodo prende il nome dal suo ideatore, lo scienziato giapponese Izumi Tabata, il quale, dopo aver condotto una serie di studi su un gruppo di studenti, ha ideato una tipologia di allenamento estremamente intensa ma assolutamente efficace in termini di diminuzione di grassi e potenziamento muscolare.

HIIT si o no? Alcune considerazioni

Per quanto universalmente riconosciuti i vantaggi di questo tipo di allenamento, individuati principalmente nei suoi effetti più rapidi rispetto ad un’attività “tradizionale”, e’ altresì vero che si tratta di un training molto intenso e quindi particolarmente impattante sul fisico, a tutti i livelli (muscolare, cardiaco, respiratorio, energetico …).

E’ bene quindi fare alcune valutazioni generali prima di cimentarsi in questa attività.

HIIT non è per tutti

Condizione fondamentale per praticare questa tipologia di training e’ avere un fisico adeguatamente preparato e allenato.

Trattandosi di un metodo molto intenso e particolarmente faticoso, i rischi che potrebbero verificarsi su un individuo sedentario sono molto alti.

HIIT non si improvvisa

Molto più che in altri sport o pratiche fisiche, l’HIIT predilige la qualità anziché la quantità.

E’ bene quindi definire un programma ad hoc che utilizzi in maniera alternata i gruppi muscolari e le rotazioni di attività.

Il “prima” e “dopo” contano come il “durante”

Per praticare correttamente l’HIIT e’ bene considerare l’importanza delle fasi preparatorie e di recupero.

Anche se si è portati a pensare che il dimagrimento sia prodotto “solo” dallo sforzo, bisogna invece ricordare che per fare uno sforzo veramente intenso bisogna anticipare con un adeguato riscaldamento e per recuperarsi bene bisogna fare anche un defaticamento adatto.

L’HIIT e’ quindi un’attività complessa che va praticata con consapevolezza, coscienza ma soprattutto sotto la guida di esperti. Solo così e possibile ottenere i risultati sperati e non rischiare di soccombere alla moda del fitness.

Gli zuccheri costituiscono un’importante fonte di energia per il nostro organismo. Tuttavia, bisogna andarci piano con le dosi. Una corretta alimentazione prevede sempre equilibrio e armonia tra i vari elementi nutritivi.

Il consumo sproporzionato di zuccheri può avere gravi conseguenze sulla nostra salute: può provocare, infatti, obesità, diabete, aterosclerosi, colesterolo alto e ipertensione.

A livello psico-emotivo, inoltre, si può andare incontro a un aumento di ansietà, depressione, instabilità emotiva, iperattività, irascibilità e difficoltà nella concentrazione.

Gli esperti parlano di una vera e propria dipendenza da zuccheri, in quanto il funzionamento del rapporto che molte persone hanno con gli zuccheri somiglia molto a quello che lega i tossicodipendenti alle droghe.

Quando mangiamo cibi con grosse quantità di zuccheri, il nostro organismo rilascia oppioidi endogeni nel sistema nervoso, di conseguenza, ci sentiamo appagati e sereni.

Questo meccanismo è universale, eppure, spesso i bambini rappresentano la fetta di popolazione più sensibile al sapore dolce del cibo. E una parte della colpa è da attribuire ai genitori!

Quante volte abbiamo premiato i nostri bambini con un pezzo di cioccolato, un pacco di caramelle, o uno di quei dolci pieni di calorie vuote che compriamo solo per le occasioni speciali?

Abituare i bambini a pensare in questi termini, ovvero, ricompensarli abitualmente con del cibo fondamentalmente tossico, equivale a formare degli adulti inconsapevoli.

Gli effetti degli zuccheri sui più piccoli

Come facciamo a sapere se i nostri bambini hanno sviluppato una dipendenza da zuccheri? beh, gli effetti sono visibili sia sulla psiche che sul fisico.

Nella maggior parte dei casi, si mostrano particolarmente iperattivi. Abbiamo detto, infatti, che un consumo esagerato di zuccheri può provocare iperattività.

Molto spesso, inoltre, i più piccoli non hanno modo di sfogare le loro energie come si deve, per cui tendono ad accumulare una certa tempra che può indurli a diventare nervosi e irritabili.

Per quanto riguarda gli effetti sul fisico, ovviamente, i bambini non sono immuni da tutti i rischi che abbiamo menzionato dall’inizio, compresi i disturbi alimentari come l’obesità.

La maggior parte dei cibi estremamente zuccherati non sono nutrienti, tutto ciò che fanno è favorire la formazione di grasso in eccesso che si va a depositare sul tessuto adiposo.

Secondo alcuni studiosi, la dipendenza da zuccheri può causare anche un calo di attenzione. Troppo zucchero, infatti, fa male al cervello poiché sconvolge le funzioni cognitive. Questo può danneggiare i più piccoli in maniera significativa, ad esempio, durante le ore scolastiche!

Alcune note per gli adulti

Come comportarsi dinanzi a tale situazione? Per prima cosa, bisognerebbe abituare i piccoli alla corretta alimentazione sin da subito.

I neonati, attraverso il latte materno, assumono la quantità sufficiente di zuccheri. È importante, dunque, non zuccherare il latte o altre bibite e alimenti fino ai sei mesi di vita.

Ovviamente, il discorso è lo stesso per quanto riguarda lo zucchero sul ciuccio: la risposta è decisamente no!

I bambini imparano dagli adulti!

Create una casa sugar-free, e insegnate loro a mangiare sano, mangiando sano. È importante anche scegliere prodotti freschi e non confezionati: lo zucchero è ovunque, si nasconde anche nei cibi salati.

Per cui, è bene stare il più alla larga possibile dagli alimenti impacchettati e già pronti. Vi consigliamo, poi, di imparare a leggere con attenzione le etichette alimentari. Non solo gli zuccheri si nascondono ovunque, ma sono tanti i termini utilizzati: glucosio, fruttosio, saccarosio, destrosio…

Insomma, per fermare la dipendenza da zuccheri non basta non comprare più la nutella, e non è sufficiente scartare gli alimenti che portano sull’etichetta la parola “zucchero”.

Molto probabilmente, sin da quando avete cominciato a leggere questo articolo vi state chiedendo la seguente domanda: quali sono i sostituti dello zucchero bianco?

Ebbene sì, esistono alcune possibilità di rimpiazzare lo zucchero da tavola, ma non è detto che siano sempre salutari! è importante informarsi sempre sulla provenienza dei prodotti.

Comunque, suggeriamo sia per voi che per i vostri bambini la stevia, lo zucchero di cocco, lo sciroppo d’acero, la melassa e il succo d’agave: tutti ingredienti dolcificanti come lo zucchero, ma ricchi di sostanze nutritive e poco (o per niente) processati.

Viaggiare nella mente e nel cervello umano e’ estremamente affascinante. Ogni singola struttura, ogni cellula, ogni funzione sono perfettamente collegate ed e’ da qui che vengono “dirette” le nostre azioni, reazioni, emozioni e persino gli umori e gli stati d’animo.

In questo contesto, la dopamina ha un ruolo cruciale: conosciuta anche come “ormone dell’euforia o della motivazione”, la dopamina e’ uno dei neurotrasmettitori del nostro cervello – ossia e’ una sostanza prodotta dalle cellule del sistema nervoso – e regola le funzioni legate al benessere fisico, psichico e all’umore.

La dopamina interviene nella regolazione delle sensazioni emotive positive e agisce sul meccanismo del piacere e della ricompensa: tutto ciò che da soddisfazione e appagamento aumenta i livelli di dopamina.

Il suo ruolo e’ comunque molto più ampio: la dopamina agisce infatti anche sul controllo dei muscoli, della motivazione personale, del sonno, dell’umore e della memoria.

Una sua carenza può provocare un abbassamento del tono dell’umore, stanchezza, sonnolenza e apatia.

E’ quindi bene tenere sempre alti i livelli di dopamina nell’organismo per non incorrere in questi spiacevoli stati che, nei casi peggiori, possono sfociare in vere e proprie patologie (depressione, isolamento ma anche rabbia, frustrazione ..).

Che correlazione sussiste tra la dopamina e l’alimentazione? Molto semplice: l’assunzione di determinati alimenti può aumentare i livelli di dopamina nel corpo.

La Dopamina a tavola

La dopamina non può essere incrementata direttamente tramite l’assunzione di alimenti: e’ infatti una sostanza estremamente labile che viene prodotta e sintetizzata direttamente nel cervello a partire dalla fenilalina e dalla tirosina, ossia gli aminoacidi essenziali utilizzati dall’organismo per “costruire” la dopamina stessa.

E’ quindi possibile incrementare la produzione di dopamina assumendo alimenti che contengono i precursori della dopamina, quindi cibi ricchi di fenilanina e di tirosina.

Ecco che allora sulla nostra tavola non dovranno mai mancare banane, uova, avocado, ma anche pesci “grassi” (salmone, sardine, sgombro) e prodotti caseari.

La frutta di stagione e la frutta in guscio (noci, nocciole e mandorle) sono altri alimenti che possiamo inserire nel “menu della motivazione”, questi ultimi in particolare sono particolarmente indicati per la loro ottima azione sul corretto funzionamento e vitalità dei neuroni.

Latticini e prodotti caseari, cacao e curcuma sono cibi particolarmente ricchi di tirosina mentre i legumi e la carne apportano ottimi livelli di fenilanina.

Equilibrio e giusta combinazione di alimenti: le armi vincenti per la produzione di dopamina

Una dieta equilibrata e sana e’ sempre una valida alleata per tenere sotto controllo la produzione di dopamina.

Nei casi più complessi – ossia se si riscontrano livelli troppo bassi o troppo alti – e’ bene consultare un esperto che saprà indicare l’alimentazione e soprattutto la combinazione più corretta degli alimenti.

Un eccesso (o una mancanza) di una o più categorie degli elementi sopra indicati può infatti rivelarsi dannoso e provocare danni e problematiche anche serie.

Attenzione ai radicali liberi!

La dopamina e’ una sostanza che tende ad ossidarsi facilmente, e’ quindi bene assumere quotidianamente quegli alimenti che per le loro proprietà vanno a contrastare l’azione nociva dei radicali liberi.

Frutta fresca di stagione, verdura a foglia verde e alimenti ricchi di vitamine C ed E sono i principali alleati per contrastare la presenza dei radicali liberi. Ma anche peperoni, fragole e frutta e verdure arancioni (zucca e arance).

Di tutto un po’, comprese forme e colori degli alimenti, e il nostro fisico ma anche l’umore, le emozioni e la motivazione, saranno attivi, efficaci e molto performanti, con grande vantaggio per la nostra vita. A 360 gradi.